Rinascimento museale
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Rinascimento museale

Rinascimento museale
Sicuramente la pandemia ha ottenuto il risultato, fra gli altri, di spingere uno sviluppo del settore museale: nel senso del museo di impresa che ha visto nascere molte nuove iniziative legate alle visite virtuali di mostre e gallerie se non proprio di interi musei.

Un tempo le aziende erano riservate e più chiuse alle persone esterne. Negli ultimi anni invece è prevalso il desiderio di mostrare i propri segreti, la propria storia e le proprie tradizioni. Così sono sempre più numerose le aziende che hanno aperto le porte a spazi museali in azienda. Oggi la rete museidiimpresa.it dell’Associazione Italiana Archivi e Musei d’Impresa, presieduta da Antonio Calabrò, segnala una tendenza utile anche a fidelizzare la clientela che da un lato scopre come è concepito un prodotto, dall’altro può approcciarsi al brand in una nuova modalità.

I musei e gli archivi d’impresa sono la testimonianza del saper fare, la memoria delle idee e dei progetti che hanno cambiato le nostre abitudini, custodi delle storie che uomini e donne hanno inventato, progettato, prodotto e brevettato, gli strumenti che utilizziamo quotidianamente ed il mondo come lo conosciamo oggi.

“Questi non sono i luoghi dell’Amarcord, ma luoghi vivi dove si definisce una grande civiltà del lavoro, potremmo chiamarla una civiltà delle macchine, dei processi produttivi e dei grandi servizi – ci racconta Antonio Calabrò, Presidente dell’Associazione Italiana Archivi e Musei d’Impresa- Sono i posti dell’avvenire della memoria, una definizione che può sembrare una contraddizione ma non lo è. Siamo convinti infatti che per costruire il futuro si debba innanzitutto valorizzare le radici e conoscere il passato, che la memoria sia un elemento vivo.”

Moltissimi gli esempi che possiamo portare, dal museo del Gruppo Cimbali con più di un centinaio di macchine per il caffè espresso tra le più rinomate in tutto il mondo, alla Fondazione Pirelli che nel quartiere milanese della Bicocca custodisce ben 150 anni di storia dell’azienda raccontati attraverso filmati, fotografie e bozzetti d’epoca.

La galleria Campari che ospita al suo interno una vera e propria galleria d’arte contemporanea, raccoglie oltre 3.500 tra opere su carta, affiche originali della Belle Époque, manifesti e grafiche pubblicitarie da inizio Novecento agli anni ’90, caroselli e spot di noti registi e oggetti realizzati da affermati designer. Gran parte del patrimonio aziendale è stato digitalizzato e restituito sotto forma di installazioni interattive che dialogano con le numerose opere esposte in originale.

Il fotografo Simone Bramante, in arte Brahmino, forte di un milione di follower instangram ha deciso recentemente di produrre il progetto “Nel tempo di una Storia”. Sul suo profilo “What Italy is” il fotografo racconterà con due storie alla settimana cento musei e archivi d’impresa associati a Museimpresa con l’obbiettivo non solo di valorizzare un patrimonio forse poco conosciuto, ma anche di stimolare itinerari turistici alternativi ora che i musei stanno riaprendo al pubblico.
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