Progetto: In spalla
Utente: Pubblicità Progresso
Agenzia: NoAgency Marketing & Communication
Direzione Creativa: Vanessa Vidale
Art: Luca Kino Schiavo
Copy: Valentina Maran
Fotografia: Federico Torres
Il contesto.
Gli italiani sottovalutano l’importanza del sonno e del buon riposo. Molti pensano che dormire sia una perdita di tempo e non considerano gli aspetti legati alla salute e alla sicurezza sociale. Chi dorme poco è più soggetto a sviluppare malattie legate ai deficit cognitivi con conseguenze relazionali, di prestazioni sul lavoro e nella vita di tutti i giorni. Pubblicità Progresso insieme a Federlegno ha indetto una gara per la realizzazione di una comunicazione televisiva e poi per mezzo stampa per sensibilizzare il pubblico verso questo tema.
Alla gara hanno partecipato diverse agenzie.
Indovinate un po’ chi ha vinto? :D
Chi dorme poco… ha problemi.
Per spiegare le difficoltà legate al dormire poco abbiamo ideato uno spot che mostra le difficoltà del relazionarsi e nel vivere il quotidiano quando si dorme poco.
La campagna verte sul concetto “Il sonno che non dormi ti resta addosso”: mostra un ragazzo che si porta letteralmente addosso se stesso addormentato durante tutto lo svolgersi della giornata.
L’affissione outdoor che si vede di notte
Inizialmente non era prevista l’esecuzione di un soggetto stampa, ma si è presentata l’occasione di fare delle uscite sul circuito milanese.
La campagna è stata realizzata utilizzando un frame del video, e le affissioni sono uscite nel circuito delle edicole, alcune anche retroilluminate (così le hanno viste anche quelli che fanno le ore piccole).
Anima pulsante di NoAgency, ha passato tutte le tappe della carriera di un creativo: ha iniziato come assistente incollando i poliplat, ha fatto carriera, ha mollato quando era all’apice lasciando Milano. Si è reinventata freelance, poi ha aperto NoAgency e qui si dimezza tra il ruolo di imprenditrice e Direttrice creativa.
È tremendamente competitiva, e questo è un guaio perché si è fissata che deve portare a casa almeno un Mediastar all’anno. Pare ci stia riuscendo.
Ha due figli, un marito istruttore di padel, un coniglio ariete e la trocanterite, non necessariamente tutto in quest’ordine.
I suoi occhiali e la sua pettinatura sono ormai iconici.
Il suo gesto più plateale in agenzia è “drop the mic”. Non escludiamo possa farlo anche durante la premiazione. Preparatevi.
Mediastars propone di mettere in luce il valore della professionalità di chi contribuisce con il proprio apporto alla riuscita di un progetto di comunicazione.