Le Nomination in Short List, assegnate ai migliori lavori di ogni Sezione, hanno concorso, all’assegnazione dei premi di Sezione (Mediastar e Primo Classificato). Le Nomination rappresentano quindi i finalisti di ogni sezione e, anche se per questo non riceveranno riconoscimenti, saranno tutte pubblicate con immagine e credit sull’Annual cartaceo Mediastars.
Progetto: Bergamo Brescia – Capitale Italiana della Cultura 2023
Utente: (Comune di Bergamo) e Comune di Brescia
Agenzia: akomi
Direzione Creativa: Nicola Ghislanzoni
Graphic Design: Massimiliano De Marinis
L’idea progettuale si fonda sull’identificazione di un elemento semplice e lineare, la cui versatilità consente di fargli assumere di volta in volta differenti significati. La costruzione geometrica è basata sulla curvatura di elementi lineari a spessore costante. In prima battuta si nota che la forma principale è ispirata alla lettera B, iniziale condivisa dalle due città che per la prima volta diventano duplice Capitale italiana della Cultura.
Collocato vicino alle cifre 2, 0 e 2, però, il pittogramma rosso viene percepito come un 3 e va così a completare il 2023, anno delle celebrazioni e dello slancio culturale di Brescia e Bergamo. Uno slancio enfatizzato da una delle prime forme che possiamo ritrovare nel tratto rosso: una molla elastica, che spinge Bergamo e Brescia al di sopra dei luoghi comuni che da sempre le accompagnano. Città laboriose, di gente pragmatica e vocata al sacrificio, ma che solo pochi anni fa forse nessuno pensava potessero diventare capitali culturali del nostro Paese.
Il marchio è pensato per essere introdotto nella versione comprensiva dell’anno 2023 in grafica – per costruire l’attesa e celebrare il riconoscimento – per poi spogliarsi progressivamente delle cifre e lasciare spazio al solo segno grafico, che potrà continuare a vivere e rappresentare i temi della cultura a Bergamo e Brescia anche negli anni successivi. Nell’immaginario di tanti, bresciani e bergamaschi sono spesso concepiti come gente semplice e lineare, che “si piega ma non si spezza”, proprio come l’emblematico tondino che può venire in mente pensando alle due città. Perché se a Brescia se ne produce in quantità, a Bergamo se n’è sempre fatto ampio uso. Ma lo stereotipo del tondino, adesso, diventa il simbolo della resilienza di due città che hanno sopportato per prime un carico fisico ed emotivo pesantissimo. Un carico che le ha fatte curvare, ma sotto al quale non hanno mai ceduto. Una pressione che ha legato ancora di più due città che stavano già lavorando a un percorso condiviso, per scrollarsi di dosso tanti luoghi comuni, a partire da quello di un’accesa rivalità che, forse, alle volte hanno solo messo in scena senza crederci poi fino in fondo. Ecco allora che il segno grafico, moltiplicato e ruotato, diventa la rappresentazione di un abbraccio fra persone stilizzate, di cui dall’alto vediamo la testa e le braccia. Presa singolarmente e inserita in nuovi contesti, la lettera B del marchio diventa tanto altro ancora. È un infermiere, che esulta con le braccia al cielo perché il virus è stato sconfitto… è una ballerina che danza leggiadra in punta di piedi in un teatro finalmente pieno… è un homo preistorico di un’incisione rupestre – volgarmente un “pitoto” – simbolo del primo sito Unesco riconosciuto in Italia, proprio nelle montagne dove Bergamo e Brescia si incontrano. La cultura in queste terre parte da lontano e oggi torna con più energia, passando anche attraverso le scienze e le tecnologie. E allora la B diventa anche una resistenza elettrica e un alambicco di un centro di ricerca… quante risorse e quante sorprese in un piccolo semplice tratto rosso… quante risorse e quante sorprese in due piccole, illuminate, città del nord Italia!
Occorreva proprio che qualcuno accendesse i riflettori e ci aiutasse a farle vedere sotto una luce diversa. Quella della ragione, dell’intelletto, di un’idea, della “città illuminata”, per l’appunto, che è il tema dell’edizione 2023 della Capitale Italiana della Cultura. Ecco, ora nel tratto curvilineo si vede anche il filamento di una lampadina o una barra di led che illumina e traccia il nuovo corso di Brescia e Bergamo. Un segno semplice e versatile che diventa luce attraverso la tecnica del light painting. La B allora potrebbe diventare un segno luminoso di vita, un lampo gioioso sui cieli di Brescia e Bergamo, che ricorda sempre alle due città quanto siano capaci di risplendere!
Nato a Brescia nel 1978, sono cresciuto a cavallo fra il mondo analogico e quello digitale, che cerco di coniugare cogliendo il meglio di entrambi. Laureato in Disegno Industriale al Politecnico di Milano, dove ho avuto modo di formarmi in modo trasversale spaziando dalla comunicazione visiva e multimediale all’industrial design, approfondisco poi il design di prodotto con un master universitario sempre al Politecnico. Dopo varie collaborazioni con aziende e studi professionali, nel 2007 insieme al mio socio Giordano Apostoli costituisco akòmi, che nel corso degli anni si evolve da studio di progettazione integrata a società di consulenza strategica, UX e comunicazione. Curioso e appassionato di tecnologia, ho esplorato le potenzialità che realtà virtuale e aumentata, droni e intelligenza artificiale offrono al mondo della comunicazione, restando sempre consapevole della centralità dell’essere umano e dei suoi bisogni più profondi.
Mediastars propone di mettere in luce il valore della professionalità di chi contribuisce con il proprio apporto alla riuscita di un progetto di comunicazione.