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Ivan Montis

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INTERVISTATO
Ivan
Montis
AZIENDA
Segretario Generale Web3 Alliance
Intervista

Truth Well Told, la verità ben raccontata, e molto altro…

Allora, la riflessione che mi viene in mente parlando di identità e di verità legata soprattutto all’evoluzione che si sta vedendo in ambiti come quelli del metaverso, delle intelligenze artificiali generative e da una parte il fatto che non necessariamente l’identità parte con l’identificazione, faccio un esempio: io posso essere me stesso ed essere in un contesto di metaverso, come può essere un Sandbox o un decentreland, avere un aspetto che è completamente diverso da me ma ci sono solo io, non c’è la possibilità di avere un fake perché, in quel contesto, la mia identità può essere molto più forte che non in altri ambiti.

Diversamente da quanto succede in casi dei social network. Quindi c’è questo grande interesse per quello che è l’identità, non necessariamente con quello che è il mio aspetto fisico, il mio aspetto visibile, di come mi propongo agli altri. Dall’altra c’è in questo momento un tema molto forte, di riflessione su quello che è l’autenticità. Adobe, insieme con Microsoft e con molti altri attori, soprattutto media internazionali (Wall Street Journal, BBC…) o operatori (come produttori di fotocamere Leica, Canon ecc.), hanno messo insieme un consorzio che si chiama content autentication initiative, che ha come obiettivo proprio quello di certificare l’autenticità dei contenuti. E questo è un modo molto interessante, perché quello che dicono è: noi non possiamo evitare la diffusione della disinformazione, non possiamo limitare la diffusione dei fake, ma possiamo fare in modo che a chi produce dei contenuti autentici gli venga riconosciuto e abbia la piena proprietà e gli venga attribuito quanto produce.

Allora questo è un modo molto interessante per cui il mondo tecnologico sta cercando di proporre uno standard che aiuti poi anche chi fa le normative a supportare la difesa della diffusione di una sana trasparenza. Quindi questi sono degli ambiti in cui io vedo una prospettiva interessante rispetto alla diffusione di tecnologie come quelle legate al web 3.0 e quindi anche alla realtà virtuale da una parte, ma alla blockchain dall’altra, quindi non soltanto la speculazione sulle criptovalute ma in realtà anche la possibilità di avere un’identità digitale che poi ci permetta di trasportarci, di traghettarci su una cittadinanza digitale in cui anche la nostra identità venga salvaguardata in maniera più forte e più significativa.

Moovie

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