AI Fashion Week: l’industria della moda si è sempre dimostrata terreno fertile per l’innovazione, ma come può reagire di fronte alla promessa dell’Intelligenza Artificiale di spalancare nuove porte alla creatività, ridefinendo il concetto stesso di design?
Maison Meta, un rinomato laboratorio newyorkese che si occupa dell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nel mondo della moda, ha lanciato nel 2023 la prima AI Fashion Week, una settimana della moda sui generis in cui gli abiti, i modelli e le location delle sfilate vengono disegnati a partire da prompt forniti all’AI. La storia della AI Fashion Week ha inizio con un semplice sondaggio sulle storie di Instagram proposto da Maison Meta: l’entusiasmo travolgente suscitato tra gli utenti e la grande risonanza rapidamente acquisita hanno portato alla sua evoluzione in un contest digitale che ha accolto le collezioni di più di 350 “AI designer”, realizzate con strumenti di Intelligenza Artificiale generativa come Midjourney e Stable Diffusion.
In base alla qualità del lavoro e al rispetto delle guidelines, sono state selezionate 130 collezioni, di cui circa 50 sono state presentate a uno showcase della durata di due giorni agli Spring Studios di New York che ha attirato oltre 1500 partecipanti.
I risultati del contest sono stati determinati dai voti espressi all’evento e online dal pubblico (circa 14000 utenti), oltre a quelli di una giuria composta da esperti del settore. I vincitori sono stati tre: José Sobral ha colpito i giudici con capi impermeabili in plastica trasparente, Matilde Mariano ha combinato colori pastello con dettagli floreali, Opé Majek ha giocato sulle linee morbide di chiffon e tulle, aggiungendo un tocco eccentrico. I tre vincitori – nessuno dei quali è un designer di formazione (Sobral e Mariano sono architetti, Majek una stylist) – hanno avuto la possibilità di vedere le proprie creazioni prendere vita grazie a una partnership con Revolve, che ha prodotto le collezioni in quantità limitate per poi metterle in vendita online.
Il processo di trasformazione delle creazioni AI in capi fisici ha evidenziato le attuali limitazioni dei design stravaganti generati dall’AI; come sottolinea Mitch Moseley, CEO di Revolve Owned Brands, «alcuni modelli sono stati ‘attenuati’ nella fase di sviluppo per renderli fisicamente realizzabili». In effetti, Opé Majek ha dovuto rivedere alcuni dei suoi design originali: «nel concept iniziale, la mia collezione tendeva più verso una moda fantastica e ispirata al metaverso» ha sottolineato.
La designer ha anche dovuto apportare modifiche sostanziali per garantire funzionalità, comfort e praticità ai capi: «al momento, quando generiamo schizzi AI, sono schizzi 2D. So che il 3D arriverà prima o poi, ma oggi abbiamo solo il fronte dello schizzo AI e nulla sul retro» ha puntualizzato Majek.
L’AIFW ha ottenuto un notevole successo, tanto che sono già in corso le votazioni per decretare i vincitori della seconda edizione. Il pubblico partecipa entusiasta alle votazioni ed è attirato dal crescente sentimento che chiunque possa immaginarsi designer.
Infatti, come sottolinea Nima Abbasi, partner di Maison Meta, l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale generativa permette di democratizzare la creatività in una industry estremamente competitiva, consentendo a potenziali designer di emergere grazie alla propria creatività senza la necessità di un team o di formazione specifica nel settore.
Tuttavia, rimane il dubbio sulla reale fattibilità di trasformare ogni idea generata attraverso l’AI in realtà; sono ancora tanti gli interrogativi sulla portata effettiva del cambiamento che l’AI potrà apportare all’industria della moda.
a cura di Elena Radaelli
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