Venezia 81: bilancio della prima settimana
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Venezia 81: bilancio della prima settimana

È passato qualche giorno dall’inizio dell’ 81 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e già si parla dei primi favoriti. Il 1 settembre, l’ex attore Brady Corbet (The Childhood of a Leader, Vox Lux) ha presentato il lungometraggio The Brutalist, che non solo ha fatto parlare i critici di Leone d’Oro – e di possibili statuette anche per il protagonista Adrien Brody, nel ruolo dell’architetto ebreo László Tóth, che nel 1947 ha lasciato l’Ungheria per trovare fortuna negli States – ma di un vero e proprio capolavoro. Alcuni l’hanno già comparato a grandi epopee americane, arrivando a definirlo: “Il Padrino della nostra generazione”. 

 

Anche per quanto riguarda la Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile sembrano spiccare le biopic, confermando un bias della critica che spesso tende a premiare queste interpretazioni rispetto a quelle di personaggi originali. Angelina Jolie è una splendida Maria Callas, perseguitata dai fantasmi della sua vita – primo fra tutti il grande e disgraziato amore per Aristotele Onassis – che cerca la sua voce perduta in una desolata Parigi. Ad accompagnarla, in quelli che saranno i suoi ultimi giorni di vita, la tenerezza e l’affetto dei suoi collaboratori domestici, Pierfrancesco Favino e Alba Rohrwacher. L’attrice Fernanda Torres ci regala la performance di una vita in Ainda Estou Aqui di Walter Salles, la storia vera – tratta dall’omonimo libro di Marcelo Rubens Paiva – di Eunice Paiva, l’inarrestabile moglie dell’ex deputato laborista Rubens Paiva, diventato simbolo della resistenza alla dittatura militare brasiliana dopo essere stato rapito (e ucciso) nel 1971 e quindi annoverato tra le migliaia di desaparecidos del paese. 

 

Tra una proiezione e l’altra, a pochi passi dall’Hotel Excelsior, alla Biennale Match Point Arena è possibile ascoltare direttamente dai protagonisti di Venezia 81 le loro esperienze nell’industria cinematografica e i loro consigli per le nuove generazioni all’interno di un ciclo di masterclass (visibili anche in streaming sul canale ufficiale della Biennale su YouTube). Non perdetevi l’emozionante ricordo di una carriera di Peter Weir in conversazione con Paolo Bertolin, terminata in una commovente celebrazione del suo lascito: “Oh Capitano, mio Capitano”, pronunciato dall’alto delle sedie rosse dell’arena, in assenza di banchi scolastici. Le stesse parole gli sono state rivolte dal pupillo Ethan Hawke, protagonista di L’attimo fuggente, alla cerimonia di premiazione del Leone d’Oro alla Carriera in Sala Grande


È in corso anche la competizione di Venice Immersive, con 26 progetti in concorso, tra questi Une eau la nuit (Bodies of water), un film in VR che ti permette di tuffarti nell’acqua di una piscina pubblica e di trascendere i limiti fisici della propria corporeità. Esperienza completamente diversa quella offerta da Un soir aves les impressionistes Paris 1874, progetto mutuato da un’opera realizzata per il Musée D’Orsay che ti guida in una visita di una Parigi in pieno fervore impressionista, intervallata da incontri e brevi lezioni personali con Monet, Renoir, Cézanne e tutti i protagonisti del movimento artistico. Senza dover raggiungere l’Isola del Lazzaretto Vecchio, di fronte alla Sala Giardino sul Lungomare Marconi è localizzato il progetto del team taiwanese Free ur head, una coreografia collaborativa che si avvale dell’XR technology.

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