Textile Morse Alphabet

L’isola di Razzoli è un’oasi di bellezza incontaminata nel nord della Sardegna. Un progetto di riqualificazione trasformerà il faro, un piccolo porto e alcune strutture abbandonate in una destinazione di viaggio esclusiva nel senso più sostenibile e ricercato del termine. La genesi del brand è partita dalle matrici identitarie isolane, pur già percorse da molti creativi, alla ricerca di un concetto che potesse rappresentare anche la vocazione nautica evocata dal faro e dal porto, oltre che molto cara al segmento di pubblico cui si rivolgerà la destinazione. In modo molto naturale è così iniziato il disegno di una identità visiva atomica e modulare capace di generare un vero e proprio immaginario visivo a partire da elementi tessili minimali e palette declinate direttamente dai luoghi. I “mattoneddus” (moduli rettangolari alternati bianchi e neri, separati da moduli quadrati) diventano così uno schema visivo che si presta alla rappresentazione della comunicazione navale, il codice Morse. In questo modo nasce un vero e proprio alfabeto con cui codificare messaggi nascosti ai più che, proprio per questo, esprimono un’esclusività culturale e preziosa più che una ostentazione di lusso. Questo codice diventa così una texture parlante con cui realizzare preziosi ornamenti tessili o materici che circondano il visitatore in modo discreto ma consistente e significativo. La matrice tessile diventa quindi una matrice di comunicazione nascosta, culturalmente esclusiva come sarà l’ospitalità della destinazione, riservata a un pubblico con elevato potere di spesa e una altrettanto elevata attenzione al dettaglio, al rispetto della natura e al valore dell’esperienza.