INTUIZIONE
Come quest’attitudine può esserci utile nel campo lavorativo? È possibile dare a questa sensazione una spiegazione logica?
L’intuizione, nel mio lavoro, non è mai improvvisazione. È il risultato di anni di esperienza, di esposizione costante a contesti, segnali deboli, cambiamenti nel comportamento degli utenti e micro-tendenze che si manifestano prima nei dati e poi nel mercato.
Spesso l’intuizione è semplicemente la capacità di riconoscere pattern prima che diventino evidenti agli altri.
Nel digital marketing, l’intuito entra in gioco quando devi scegliere tra mille possibilità: una strategia, un tone of voice, una tecnologia emergente.
A volte (in gara quasi sempre) non hai tutte le informazioni, ma hai una sensazione precisa che quella direzione sia giusta. La logica arriva dopo: a posteriori puoi spiegare il perché, ma il primo passo è spesso una percezione che si radica nella tua esperienza.
E oggi, più che mai, serve bilanciare intuito e dati: uno orienta, gli altri confermano.
RISCHIO
Come mettere in atto efficacemente un piano d’azione in cui si affrontano e si contrastano i possibili elementi di rischio?
Il rischio è parte integrante dell’innovazione, soprattutto quando si parla di strategia digitale. Nessuna evoluzione nasce senza una dose di incertezza.
Quello che possiamo fare è costruire un framework solido: discovery (scenario & benchmark analysis), ipotesi validate attraverso test, controllo continuo dei KPI, prontezza nel cambiare direzione se i risultati non dovessero risultare pienamente soddisfacenti.
In un periodo di massima incertezza, come fu quello della pandemia, coniai il termine “real time strategy” per definire questo approccio.
In sostanza: il rischio non si elimina, ma si governa.
In Websolute lavoriamo anche con il concetto di “prototipazione strategica”: partire in piccolo, imparare rapidamente, poi scalare. Questo approccio riduce il rischio di dispersione di risorse e aumenta la capacità di apprendimento.
E soprattutto coinvolge i clienti nel processo decisionale, rendendoli consapevoli delle sfide e delle opportunità.
ASCOLTO
In che modo possiamo accentuare il carattere propositivo dell’informazione, permettendo ai brand di conoscere meglio la propria audience, per intrattenere e informare sperimentando nuovi linguaggi e tecnologie?
Oggi l’ascolto è data-driven: i social media, i motori di ricerca, le interazioni sul sito e persino i dati di comportamento nei punti vendita generano segnali preziosi.
Ma ascoltare davvero significa andare oltre i numeri. Vuol dire anche essere capaci di interpretarli, leggerli nel contesto culturale ed emozionale delle persone.
Noi spingiamo sempre per una comunicazione bidirezionale: creare contenuti che non solo informino ma aprano conversazioni, che facciano emergere insight dai commenti, dalle reazioni, dalle domande.
Lavoriamo su format che integrino storytelling, personalizzazione e nuove tecnologie: assistenti basati sull’AI, video interattivi, realtà aumentata.
In un mondo saturo di messaggi, essere propositivi non significa solo dire cose nuove, ma dire cose rilevanti per chi ascolta.
L’unico modo per riuscirci è ascoltare le persone davvero, senza pregiudizi, e avere il coraggio di cambiare strada quando serve.