INTUITO, RISCHIO E ASCOLTO
Parole d’ordine per un coinvolgimento a livello strutturale e comunicativo, in un periodo storico in cui pare sia necessario un’inclusione particolare a livelli “di alta e formale valutazione” sono le seguenti: intuito, ragionamento ed ascolto nella relazione per non incorrere in rischi “determinanti”. O purtroppo cadere in fraintendimenti, comunicativi. Sappiamo che la “comunicazione” a livello globale è un mezzo d’importanza fondamentale e deve essere soppesato in modo efficace, e fruibile anche da coloro che hanno relazioni mediatiche internazionali.
Come quest’attitudine può esserci utile nel campo lavorativo? è possibile dare a questa sensazione una spiegazione logica?
Lavoriamo in concomitanza con algoritmi intelligenti che relazionano le nostre idee, i nostri progetti in realtà che sono ormai considerate “tecnologicamente” progetti nettamente superiori ed avanzati. Sia sui social media che per la messaggistica istantanea, CPG pubblica e privata i ritmi di comunicazione viaggiano alla velocità della luce.
Gli utenti del web sono alla continua ricerca di informazioni nel più breve tempo possibile e in qualsiasi momento del loro tempo giornaliero hanno una continuità dí pulsioni ed impulsi “esterni” con immagini visive nettamente “importanti”. La realizzazione di un linguaggio codificato HTML che rappresenta la visualizzazione di siti web comprensibili diventa un comunicare in maniera trasparente e rappresenta una vetrina importante rispetto a ciò di cui si occupa l’azienda e i servizi che offre.
E se l’utente avesse bisogno di ulteriori chiarimenti? In questo caso l’unica soluzione è la conversazione diretta con un operatore che possa offrire assistenza, magari 24 ore su 24. Anche se a volte, le problematiche o casistiche potrebbero essere risolte o evitate, anticipatamente.
Quando però ciò non è possibile, ecco che i tempi per reperire i dati richiesti dall’utente vanno ad allungarsi, a tal punto da generare insoddisfazione e indurre il cliente ad abbandonare il nostro sito web, passando magari alla concorrenza. A tutto questo è possibile porre rimedio ricorrendo al conversational marketing: ma di cosa si tratta? Il conversational marketing è un fenomeno abbastanza recente nel mondo digital, ed è il meccanismo per il quale i potenziali clienti possono interagire in maniera diretta e personale con l’azienda in questione – prima che lo facciano i concorrenti – nei modi e nei tempi che più ritengono opportuni. Ma è realmente necessario ciò, nel senso una comunicazione così può creare delle divergenze (sia in ambito di sviluppo tecnologico che teorico, pratico e funzionale).
In questo modo, gli utenti ogni qualvolta ne avvertano la necessità possono richiedere assistenza, in qualsiasi momento della giornata. Ad oggi è fondamentale essere presenti sul web, ma questo non basta; per prevalere sui competitors, è necessario essere disponibili prima di tutti gli altri e fornire le giuste soluzioni ai problemi a cui gli utenti chiedono assistenza.
Come mettere in atto efficacemente un piano d’azione in cui si affrontano e si contrastano i possibili elementi di rischio?
È pur vero che la comunicazione, in quanto interazione tra soggetti diversi, è da sempre considerata con flussi circolari ed e’ una attività che presuppone un certo grado di cooperazione tra le parti.
Ogni processo comunicativo avviene in entrambe le direzioni e, sia chi emette il segnale che chi lo riceve partecipa alla comunicazione, dando ad essa un significato specifico ed orientandone il flusso. Gli elementi di rischio possono essere utili per contrastare, valutandone l’efficacia comunicativa con un messaggio nettamente superiore, le possibili inesattezze ed incoerenze “istantanee”. Ad oggi purtroppo, con la velocità d’azione e trasmissione le relazioni possono essere messe a “rischio” da un messaggio capito male o compreso diversamente.
Uno dei fattori che dovrà essere valutato anticipatamente per non incorrere e generare confusione è la trasparenza. Uno dei principali motori della fiducia reciproca.
I collaboratori, il team di progetto vorrebbero sapere cosa accade nella loro azienda, quali sono le sfide plausibili e come potrebbe evolvere la loro realtà organizzativa, per generare così soluzioni e valutazioni nettamente “superiori”. La trasparenza, il reale valore aggiunto che diamo al messaggio trasmesso non dovrà mai essere sbilanciata, nemmeno quando si affrontano temi complessi o sfide aziendali difficili. Dovrà essere sempre bidirezionale, per comunicare in modo veritiero, coerente senza “falsi” miti.
Talvolta comunicare un messaggio, o cambiare le carte in tavola all’ultimo momento per dare alla comunicazione una comprensione superiore, potrebbe generare fattori di rischio elevato, anche se rimarrebbe invariato rispetto alla veridicità del messaggio che si vuole immediatamente, trasmettere.
In che modo possiamo accentuare il carattere propositivo dell’informazione, permettendo ai brand di conoscere meglio la propria audience, per intrattenere e informare sperimentando nuovi linguaggi e tecnologie?
Non è necessario sempre gestire i canali comunicativi per distinguere così “formalmente” la veridicità del messaggio. Ma è necessario intraprendere con dei format, nuovi e veritieri, delle migliorie con raggi d’azione comunicativi superiori.
Una comunicazione interna inefficiente può demotivare i dipendenti, e creare confusione potrebbe avere un impatto totalmente negativo nell’immagine corporativa. Quindi gestire costantemente gli “spazi” in co-working, provare a relazionarsi in modo chiaro e fruibile anche durante le attività sociali, può essere un modo per poter interagire insieme diversamente. Purtroppo i lavoratori possono sentirsi, eventualmente disconnessi dall’azienda e poco valorizzati o incompresi con una conseguenza ad impatto negativa, che con il tempo può portare a una riduzione della produttività. Ed eventualmente ad una poca valorizzazione del “brand” in un mercato globale che è in continuo aggiornamento con migliorie, sia in campo tecnologico che virtuale. Senza mai dimenticare però l’importanza che ne trae la relazione se i flussi comunicativi sono “chiari e distintivi”.
Il canale e i fattori esterni non dovranno per forza essere focalizzati esclusivamente su un possibile prodotto da vendere. In fondo, per concludere direi che il messaggio trasmesso si basa sulla relazione col consumatore coerente in maniera formalmente corretta ma graduale, così può essere in un futuro prossimo, incentivato ad interagire ed eventualmente acquistare.
Mediastars propone di mettere in luce il valore della professionalità di chi contribuisce con il proprio apporto alla riuscita di un progetto di comunicazione.