VUOI APPROFONDIRE?
Temo di non avere un’opinione precisa in merito, in merito cioè ai temi della intuizione, del rischio e dell’ascolto proposti da Mediastars – confesso di non avere mai avuto occasione di interrogarmi in proposito.
Farlo adesso sarebbe probabilmente fuori tempo massimo (d’altronde non si può avere un’opinione su tutto) ma questo non significa che io non possa ugualmente essere in grado di rispondere. Un sacco di gente si trova ogni giorno in questa condizione, cioè nella condizione di dover rispondere a domande su temi che ignora totalmente.
Come fa? Quando ero al liceo, tanto per fare un esempio, non avevo un’idea precisa di come tradurre Tacito in modo così sensato da convincere la mia prof a darmi la sufficienza, così avevo adottato la tattica di mettermi vicino alla secchiona della classe per copiare le sue traduzioni.
La cosa aveva dimostrato di funzionare egregiamente almeno fino a metà anno scolastico, quando cioè travolta da un improvviso crollo nervoso, la secchiona era precipitata in una profonda crisi esistenziale che nel giro di una settimana l’aveva trasmutata da ligia studentessa modello in un’arrabbiata punkabbestia antisistema. Per effetto di ciò, aveva smesso di studiare, smesso di tradurre, smesso di passarmi i compiti e tanto bastò a porre fine ai miei taciti tatticismi.
Non finì qui.
Divenuta allergica a ogni forma di autorità e in conflitto con tutto – con lo studio, con la scuola, con Tacito, Cicerone, i lirici greci e con la SIM (società imperialistico delle multinazionali) – la ragazza si convinse che il massimo risultato scolastico con il minimo sforzo di studio l’avrebbe ottenuto semplicemente copiando: non avendo altri compagni di banco che il sottoscritto, si mise dunque a copiare i miei compiti, a sbirciare le mie improbabili traduzioni di greco e latino, a farsi suggerire senza ritegno dal sottoscritto durante le interrogazioni – con i risultati che si possono facilmente immaginare. Nonostante questo, Laura venne ammessa all’esame di maturità, alla quale pensò bene di non presentarsi mai.
Ecco, io temo che ci sia sempre meno esigenza di sapere le cose e sempre più bisogno di copiare perché, se non le sai le chiedi a ChatGPT – che interpellato sugli argomenti del questionario di Mediastars, ci ha fornito la seguente risposta:
“Intuizione, rischio e ascolto sono tre elementi fondamentali nella comunicazione pubblicitaria, e spesso fanno la differenza tra una campagna efficace e una dimenticabile. Vediamoli uno per uno, e poi nel loro legame.
Intuizione
L’intuizione nella pubblicità è la capacità di cogliere rapidamente ciò che può risuonare con il pubblico, anche senza un’analisi razionale o dati a supporto immediato. È una forma di intelligenza creativa che permette di:
Anticipare trend culturali o comportamentali;
Capire profondamente il target, i suoi desideri, paure, sogni;
Trovare idee originali che spiccano nel rumore generale.
👉 Esempio: La campagna “Think Different” di Apple è nata da un’intuizione potente: parlare non del prodotto, ma dello spirito creativo delle persone che li usano.
Rischio
Fare pubblicità efficace significa anche saper rischiare. Le campagne che rimangono impresse sono spesso quelle che:
Rompono gli schemi;
Prendono posizione (politica, sociale, culturale);
Usano linguaggi nuovi o inaspettati.
Il rischio è necessario per distinguersi, ma deve essere calcolato e coerente con l’identità del brand. Senza rischio, la comunicazione resta “safe” ma anche banale.
👉 Esempio: Nike con il controverso spot di Colin Kaepernick ha rischiato, ma ha rafforzato il legame con un pubblico giovane e impegnato.
Ascolto
L’ascolto è l’elemento che collega intuizione e rischio alla realtà. Non è solo “fare sondaggi”, ma:
Monitorare costantemente come le persone parlano, reagiscono, si esprimono (social listening);
Saper interpretare i segnali deboli nei comportamenti e nelle conversazioni online e offline;
Avere empatia verso i bisogni del pubblico, e non solo spingere un messaggio.
👉 Esempio: Spotify crea ogni anno le campagne “Wrapped” ascoltando veramente le abitudini degli utenti e costruendo su di esse comunicazioni personalizzate, ironiche e virali.
Il legame tra i tre
In pubblicità, l’intuizione ti porta l’idea, l’ascolto ti dice se ha senso oggi, il rischio ti permette di metterla in campo senza autocensurarti.
Una campagna pubblicitaria vincente:
Nasce da un’intuizione autentica;
Si fonda sull’ascolto profondo del contesto;
Non ha paura di rischiare per farsi ricordare.
Quando uno dei tre elementi manca, si sente: o la comunicazione è banale, o è sorda, o è scollegata dal mondo reale
Se ti interessa, posso anche mostrarti come strutturare una campagna pubblicitaria basata su intuizione, rischio e ascolto oppure come integrarla con dati e ricerche per renderla più solida. Vuoi approfondire?”
Mediastars propone di mettere in luce il valore della professionalità di chi contribuisce con il proprio apporto alla riuscita di un progetto di comunicazione.