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Greta Lomaestro

EDIZIONE
tema
INTERVISTATO
Greta
Lomaestro
RUOLO
Consulente Digital Marketing e Comunicazione Online
AZIENDA
www.grace-consulting.it
Intervista

Intuizione, rischio, ascolto

L’intuito attualmente è una delle qualità più richieste nella vita di tutti giorni. Il rielaborare informazioni inconsce ci permette di prendere decisioni migliori.

L’intuito spesso è considerato come la capacità di prendere decisioni corrette in mancanza di informazioni sufficienti, facendo leva, consciamente o inconsciamente, sulle nostre esperienze precedenti. L’intuito attualmente è una delle qualità più richieste nella vita di tutti giorni. Il rielaborare informazioni inconsce ci permette di prendere decisioni migliori.

L’intuizione, quindi, è la capacità di percepire possibilità, significati e connessioni non immediatamente evidenti, guardando oltre, concentrando l’attenzione su idee, concetti e potenzialità future. Come quest’attitudine può esserci utile nel campo lavorativo? è possibile dare a questa sensazione una spiegazione logica?

Sono convinta che l’intuito e l’esperienza si potenzino a vicenda. L’intuito è innato ma avere contezza del contesto in cui ci si muove, delle sue logiche e novità, permette di affinare l’intuizione e portarla a un livello più alto.

In questo senso, questa risorsa è fortemente logica, razionale ed esperienziale: non ci sono persone intuitive e altre del tutte prive di “guizzo”, ma ci sono persone curiose, che si informano, si aggiornano, vedono i nessi logici che uniscono i puntini della realtà, ed altre che invece non li vedono ma solo perché non si sono mai impegnate, allenate, a farlo.

E, a volte, seguire l’intuizione del momento implica coraggio, che si tratti di prendere una decisione lavorativa volta al cambiamento oppure di mettere in atto azioni innovative nella strategia digitale di un marchio.

 

Il nostro intuito ci può aprire delle strade tanto interessanti quanto rischiose. D’altra parte, quando il rischio ha effetto positivo, allora diventa opportunità. Nella gestione dei nostri progetti spesso il rischio è un aspetto fondamentale ed inevitabile e si può trovare il coraggio di affrontarlo.

La parola stessa progetto, che utilizziamo in Comunicazione è un termine associato alla proiezione verso il futuro delle nostre idee. Come mettere in atto efficacemente un piano d’azione in cui si affrontano e si contrastano i possibili elementi di rischio?

Certamente, il rischio è implicito nell’azione. L’unico modo per non rischiare mai è rimanere immobili, non decidere, che si rivela spesso rovinoso, però, sia in termini di felicità personale che di business, nel caso delle imprese. In questo senso, penso che la paura sia la peggiore nemica delle persone, mentre il rischio ha una connotazione positiva perché implica cambiamento, movimento.

Non avere l’intuizione è possibile e non è da condannare; ma avere l’intuizione e non metterla in pratica per paura, beh, quello per me è il vero rischio.

Penso alla mia storia personale recente: se non avessi sentito un “clic” nella mente che mi ha portata in poche settimane ad abbandonare un sicuro lavoro da dipendente per imbarcarmi nel magico mondo della partita iva e della consulenza freelance, oggi non sarei qui. Ovvio, è stato rischioso per mille motivi, ma oggi sono più soddisfatta e ho scoperto un modo di lavorare che mi assomiglia. E quell’intuizione, quella consapevolezza che fosse il momento giusto per provare, non era solo una sensazione di pancia o un “grillo per la testa”, ma un ragionamento elaborato che stava sedimentando nella mia mente da mesi, anni forse. 

Lo stesso vale per i progetti dei clienti: a volte bisogna superare resistenza e timidezze. Il cliente pensa che sia rischioso esporsi con una pubblicazione su una testata di ampia diffusione ma tu – che hai l’intuizione data dall’esperienza sulla notiziabilità di un certo contenuto – sai che invece porterà buzz e riscontri positivi.

 

Parlare di ascolto significa parlare di comunicazione. Dall’ascolto del brief all’ascolto dei colleghi, per individuare i trends e avvicinarsi all’innovazione. Oggi i brand stanno imparando ad ascoltare le persone, per condividere valori creati sui nostri desiderata, realizzando quanto sia importante il nostro consenso. Naturalmente l’innovazione ha molto aiutato questo processo, con l’analisi dei social media, e in generale dei comportamenti in rete, confermando le modalità e le motivazioni per cui si è attratti da un prodotto o interessati ad una marca.

In che modo possiamo accentuare il carattere propositivo dell’informazione, permettendo ai brand di conoscere meglio la propria audience, per intrattenere e informare sperimentando nuovi linguaggi e tecnologie?

Ascoltare, in ambito digital, significa fare i conti con le evidenze empiriche, i dati, ma non solo: c’è anche un forte tema di relazione. Devi ascoltare il tuo cliente, i suoi obiettivi e i constraints con cui deve fare i conti, ma devi anche osservarlo a un livello più profondo: ascoltare i non detti, le paure e le tensioni sottostanti, c’è una forte capacità di empatia in tutto questo. E devi poi ascoltare anche tutti gli altri attori della filiera digitale: i giornalisti delle testate online, ciascuno con le proprie logiche e interessi, gli utenti del web, che cambiano comportamento e si evolvono nel tempo, i tuoi peer e gli altri professionisti, per rimanere sempre al passo con innovazioni e trend… servono silenzio e concentrazione. E una buona dose di umanità, che è sempre la risorsa più importante, con buona pace dell’AI.

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