Io come doppiatrice e speaker pubblicitaria non sono tanto preoccupata dall’avvento dell’intelligenza artificiale perché dico sempre che se uno fa veramente bene questo mestiere è impossibile che l’intelligenza artificiale possa ricreare le emozioni ma anche le intonazioni umane di professionisti dell’arte della voce ne hanno fatto un mestiere “artigianale”, come io preferisco definirlo.
Quindi non ho grandi preoccupazioni. L’intelligenza artificiale nel mio settore potrebbe essere supportiva, magari per tutti quei testi in cui non c’è bisogno di grande empatia, di grande interpretazione, per testi più scientifici o medici. Speakerare testi con tantissima nomenclatura medica, per uno speaker non avvezzo a quel tipo di prodotto, è molto più complicato. L’intelligenza artificiale in quel caso, secondo me, potrebbe essere di grande aiuto e far risparmiare un sacco di tempo.
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