Io credo che sicuramente per fare il nostro lavoro ci voglia l’intuizione che non deve essere bombardata da troppe notizie. Siamo bombardati costantemente tantissimi stimoli, soprattutto nel digitale. Quindi io credo che la cosa migliore sia ascoltare il proprio l’istinto, la propria intuizione, ma lasciare anche sedimentare le cose. Infatti, le idee migliori, lo diceva anche Oglvy, vengono di notte. Credo che le più grandi idee arrivino nel momento proprio in cui non lo stai pensando. Credo nella forma di non pensiero che stimola l’intuizione e quindi di conseguenza le grandi idee.
Bisogna sempre prendersi il rischio delle proprie scelte, del proprio lavoro. Ogni volta che noi facciamo la produzione ci prendiamo una grossa responsabilità. Rischi ce ne sono tantissimi: il cliente non contento, la macchina da presa che si rompe, potrei raccontare mille aneddoti, ma ci deve essere sempre un plan b. Questa è una cosa importantissima.
L’ascolto attivo: io credo molto in questa forma di ascolto perché genera un’empatia. Per quanto riguarda il mio lavoro l’ascolto è necessario, sia per quanto riguarda la parte face to face con i clienti, sia lavorare con il nostre troupe, nelle nostre nelle nostre produzioni, significa ascoltare i ragazzi che lavorano con noi, la parte del team è soprattutto importante. Quindi, generiamo un ascolto attivo per facilitare la lavorazione nelle produzioni.