Io, in realtà , l’AI la utilizzo come un banale strumento di lavoro, che forse banale non è, ma risolve tante cose. L’AI, personalmente, va utilizzata per completare e portare avanti quelle che possono essere delle idee che magari il cliente non riesce ad immaginarsi. Quindi io posso portare a dei risultati visivi già in un brainstorming con il cliente.
Non credo che l’AI andrà a sotterrarci o a cancellare la categoria dei creativi, perché comunque per quanto un’AI possa imparare, non ha quello che noi chiamiamo empatia e quello che noi chiamiamo vicinanza al cliente. Un cliente bisogna imparare a conoscerlo, un’agenzia bisogna imparare a starci dentro: come può un robot, una macchina, imparare questo? Il robot potrà essere solo le nostre mani e potrà dar vita a ciò che immaginiamo. Quindi ampio spazio all’AI, ampio spazio, però, anche alla creatività .
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